22.3.18

Virtù mi parve... Una poesia di Mario Rapisardi (1844 - 1912)


Virtù mi parve, e forse era da pria,
Ma pestifero morbo ora diviene
Questo del mio pensiero abito intenso
Di penetrar le cose, e il come e il quando
D’ogni minimo effetto, e la ragione
D’ogni forma indagare, e scarnar tutte
Le viventi sembianze, e il verme e il nume
A inesorata anatomia sopporre.
Perfin l’alto perché (già che l’audace
Mente un perché si finge) entro alle cose
Scovar presume, e con solenne sfida,
Poi che indarno il braccò, fremendo il chiama.
Tutta così mi si scolora intorno
La vita, tutto si disforma, e vano
Re d’un deserto io gemo. Il mio pensiero
Avoltojo s’è fatto, e ne’ miei caldi
Visceri il rostro insaziato affonda.

Dagli Epigrammi (1888) in Raccolta di poesie scelte (a cura di Nunzio Vaccalluzzo), Sandron, 1930

Nessun commento:

statistiche