15.3.18

Femmine e maschi. L'eccezione della vacca (Aristotele)


Un brano, piuttosto noto ma di utile rilettura, sui caratteri sessuali delle femmine negli animali. La chiave di lettura della differenza sessuale all'interno dei “generi” è fondata sulle antitesi più/meno e presenza/assenza.(S.L.L.)

La femmina è meno dotata di tendini e ha articolazioni meno robuste, ha pelo più sottile negli animali che hanno pelo, e cosi dicasi per la parte ad esso analoga in quelli che ne sono privi. Le carni della femmina sono più umide di quelle dei maschi, le ginocchia più ravvicinate, le gambe più sottili, i piedi più delicati, s’intende negli animali che hanno queste parti.
Quanto poi alla voce, tutte le femmine l’hanno più sottile e più acuta, tra tutti gli animali dotati di voce; fanno eccezione le vacche che emettono suoni più profondi dei buoi.
Le parti destinate naturalmente alla lotta, quali i denti, le zampe, le corna, gli sproni e le altre siffatte, in alcuni generi, sono presenti nei maschi e affatto assenti nelle femmine: ad esempio, la cerva non ha corna. In altri generi, invece, tali parti toccano sia al maschio che alla femmina, però più e meglio al maschio: così le corna dei tori sono più forti di quelle delle vacche.

Dalla Historia Animalium in Campese – Manuli – Sissa, Madre Materia, p.95, Boringhieri 1983

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