19.1.18

Aulo Gellio: il punto limite, "locus confinis" (dalle "Noctes Atticae")

Una riunione del Senato della Repubblica Italiana, a Palazzo Madama
[1] «Quoad vivet» <cum dicitur>, cum item dicitur «quoad morietur», videntur quidem duae res dici contrariae; sed idem atque unum tempus utraque verba demonstrant. [2] Item cum dicitur «quoad senatus habebitur» et «quoad senatus dimittetur», tametsi «haberi» atque «dimitti» contraria sunt, unum atque id ipsum tamen utroque in verbo ostenditur. [3] Tempora enim duo cum inter sese opposita sunt atque ita cohaerentia ut alterius finis cum alterius initio misceatur, non refert utrum per extremitatem prioris an per initium sequentis locus ipse confinis demonstretur.

Quando si dice «finché vivrà», e poi quando si dice «finché morrà», pare che si enuncino due nozioni opposte; e tuttavia l'una e l'altra espressione indicano un'unica circostanza. Allo stesso modo quando si dice “finché il senato sarà riunito” e “finché il senato sarà sciolto”, sebbene “essere riunito” ed “essere sciolto” designino due condizioni opposte, l'una e l'altra frase rimandano ad un momento preciso e solo a quello. In verità quando due circostanze di tempo sono l'una all'altra contrapposte e insieme così connesse tra loro che la fine dell'una si confonde con l'inizio dell'altra, non cambia niente se il punto-limite sia designato con la conclusione di quella che viene prima o con l'inizio di quella che viene dopo. (trad. S.L.L.)

Noctes Atticae, Libro VI, cap. XXI

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