27.10.17

Emma Goldman. In Italia? Mai, ma per il regio prefetto...

Nella sua lunga vita l'anarchica lituana Emma Goldman è stata in numerosi paesi, mai nel nostro.
Eppure un telegramma prefettizio all'attenzione del ministro Bocchini, capo dell'Ovra - la polizia segreta fascista - segnala che Emma Goldman tra la primavera e l'estate del 1928 avrebbe attraversato l'oceano, dagli Stati Uniti alla Francia, “con lo scopo di esplicare più facilmente attività deleteria a danno del regime. Pregasi disporre attiva vigilanza, fermo e perquisizione personale e bagagli, qualora rientrasse Regno, informandone questo ministero”.
Chi si è occupato di storia, sa quanto i fantasmi anarchici abbiano fatto passare notti insonni alle persone preposte alla sicurezza del Regno. E quanti omonimi di Malatesta o di altri abbiano avuto problemi, fermi, arresti a causa della leggerezza con cui tanti sbirri hanno svolto il loro lavoro.
Un altro documento del 1939 (un anno prima della sua morte in Canada) segnala Goldman nell'elenco delle “persone ritenute capaci di commettere attentati od atti inconsulti” del Ministero dell'Interno. Un bell'onore per chi mai pose piede in Italia.


La notizia, senza firma, è stata pubblicata sul numero di ottobre 2017 di “A Rivista anarchica”, che ringraziava per la documentazione (trovata presso l'Archivio di Stato di Livorno, Fondo Questura, Cat. A2, “Progetti di attentati”, 1935-1943) Marco Rossi, autore di numerosi libri e collaboratore della rivista.

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