1.10.17

Caterina dei miei occhi. Una poesia di Juan del Valle y Caviedes (Andalusia, ? - 1645)

Caterina dei miei occhi,
io non so come dirti
che sei la mia morte e ti amo
come fossi la mia vita.
Il più sicuro arpione sei
di quanti l’amore tira,
che non v’è corazza di pregio
che alla tua violenza resista.
Con le frecce dei tuoi occhi
tiri con tale precisione
che il mio cuore hanno spezzato
più delle frecce i tuoi occhi.
Perché mi ammazzi ti attacco
senza temer questa sventura,
perché seppure la morte sia amara,
dolcissime son le ferite.
Non aver pietà di me,
che io non penso di chiederla,
perché chi pietà non vuole
è contento delle tue ire.
Trofeo tuo mi offro
nella mia volontà sottomessa,
perché voglio far vittoria
ciò ch'è inevitabile disgrazia.


Poeti dell'età barocca,Garzanti, 1972 – Traduzione S.L.L.

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