29.8.17

Gilbert Bécaud. Un melodismo di suoni dolci (Marco Ranaldi)

Quando scomparve Charles Trenet, c’era rimasto solo Gilbert Bécaud a rappresentare quel modo così francese e così unico d’essere chanteur ma anche cantautore, uno dei più raffinati e delicati. Ora Gilbert Bécaud si è spento, dopo aver compiuto i suoi 74 anni, portati con grande entusiasmo e con lo spirito di sempre, con lo spirito del musicista innamorato del suo modo unico di fare il cantante, l’autore, l’attore.
Nato a Tolone il 29 ottobre 1927, François Gilbert Silly (suo vero nome), inizia ben presto lo studio del pianoforte, trasferendosi in seguito al Conservatorio di Nice; sicuramente gli studi giovanili gli saranno utili per fare del cantante Bécaud anche un sicuro pianista, dal tocco raffinato e da una buona tecnica.
Sembra che nella sua vita da giovane studente sia apparso anche uno dei padri del moderno pianismo come Ignacy Paderewskji, particolare questo sicuramente importante per comprendere anche la vena creativa di Bécaud, romantico, estremamente portato verso un melodismo di dolci suoni, supportato dal suo pianoforte e da arrangiamenti sinfonici. Non è un caso che una delle sue più belle canzoni: Le pianiste de Varsovie, recupera il suono di Frederich Chopin, la delicatezza della pagina classica, del canto delicato e riservato.
Giovane pianista, speranzoso di esibirsi, Bécaud arriva naturalmente a Parigi dove suona in diversi night club e dove fa la conoscenza del cantante Jacques Pills, del quale diventa il sicuro accompagnatore. Il fortuito incontro permetterà a Bécaud di conoscere e di collaborare con Edith Piaf, sposa di Pills. La Piaf sarà pronta ad incoraggiare il giovane autore a scrivere e ad interpretare le proprie canzoni. Oramai la strada è aperta e il cantante francese approderà nel 1954 a l’Olympia con uno spettacolo che rimarrà nella storia per l’enorme carica e il sicuro swing. Il successo varca i confini della Francia, tante che in poco tempo il suo nome è conosciuto soprattutto in America e quando nel 1966 arriva a Broadway, rimane in cartellone per tre settimane.
In Italia fu interprete per la Rai di Sai che ti dico, dove cantava anche in italiano canzoni come Bagno di mezzanotte, Son tornato da te, Come un bambino. Gino Paoli, Ornella Vanoni hanno spesso cantato suoi classici.


il manifesto, 19 dicembre 2001  

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