26.5.16

Poesia e musica. La milonga dell'infedele (Jorge Luis Borges)

Dal deserto arrivò
sul suo azulejo1
l'infedele;
era un indio dei toldos2
di Pincén o di Catriel.

Lui e il cavallo erano uno,
erano uno e non due.
Cavalcandolo a pelo lo guidava
con il fischio o con la voce.

C'era nel suo toldo una lancia
che affilava con cura;
a poco serve una lancia
contro il fucile avvantaggiato.

Sapeva curare con le parole,
cosa che non può chiunque.
Conosceva i sentieri segreti
della profonda frontiera.

Da dentro alla terra veniva
e dentro alla terra ritornò;
forse non raccontò a nessuno
le cose rare che vide.

Non aveva mai visto una porta,
questa cosa così umana
e così antica, né un patio
né la cisterna e la puleggia.

Non sapeva che dietro
alle pareti ci sono stanze
con la loro branda pieghevole,
il loro banco e altre bellezze.

Non lo spaventò vedere il suo volto
ripetuto nello specchio;
lo vide la prima volta
in quel primo riflesso.

I due indios si guardarono,
non scambiarono neanche un gesto.
Uno - quale? - guardava l’altro
come colui che sogna di sognare.

Non lo avrebbe spaventato neanche
sapersi vinto e morto;
la sua storia la chiamammo
la Conquista del Deserto.

1 azulejo: uccello americano dal piumaggio azzurro
2 toldo: capanna india fatta di rami e di pelli di animali


da “Panorama” - 27 Giugno 1983

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