16.5.16

Domenica Bueti: “Cos’è il tempo? Lo scopriremo” (Gianluca Briguglia)

Domenica Bueti
«Che cos’è il tempo?» è una domanda classica della filosofia.
E non tra le più semplici: «Se nessuno me lo chiede, so bene cos’è - afferma Agostino in una pagina famosa -, ma a chi me lo chiede non so rispondere».
Ma è anche una domanda complicata per tutte le altre scienze, fisica, astronomia, biologia. Domenica Bueti, neuroscienziata con grande esperienza di ricerca internazionale, per esempio all’Eap di Losanna, è stata ora premiata con un Erc Grant dell’Unione Europea per un progetto di ricerca su come il cervello umano riconosce e controlla il tempo.
Il tempo non è tangibile, è un’astrazione, ha una sola irreversibile dimensione: non si può toccare, non si può odorare, non si può vedere. Non c’è una rètina del tempo, su cui possa imprimersi. O forse sì? Se i sensi non lo percepiscono, tuttavia percepiscono la durata: un’immagine in movimento, una nota, hanno una durata.
È possibile che le aree della corteccia cerebrale che decodificano i dati sensibili collaborino nel percepire il tempo? Le teorie classiche pensano che certe aree del cervello elaborino il tempo (e lo spazio) in modo quasi indipendente, come se si trattasse di una sorta di “orologio generale”. L’ipotesi di Bueti è che questo orologio generale interagisca con altri piccoli orologi, legati ai sensi specifici, localizzati nelle aree visive, tattili, olfattive del cervello. Esiste una topografia cerebrale del tempo?
Bueti e i suoi ricercatori lavoreranno a quest’ipotesi alla Sissa di Trieste.


“Il Sole 24 Ore Domenica” 6 marzo 2016

Nessun commento:

statistiche