16.9.15

Torino-Reggio Calabria con Trenitalia, molto più che un'Odissea

Dalla rubrica di lettere de “La Stampa”, Specchio dei tempi, recupero questo racconto di viaggio, resoconto di un'esperienza tutt'altro che eccezionale, per l'edificazione dei lettori. (S.L.L.)

Qualcuno parlerà dell’ennesimo caso di disservizio di Trenitalia, ma riteniamo sia un obbligo civile denunciare le condizioni di viaggio che Trenitalia riserva ai suoi clienti. Riassumiamo in breve i fatti. L’Icn 795 che collega Torino a Reggio Calabria parte dal capoluogo piemontese alle 13,35 di un torrido 4 luglio, mostrando evidenti problemi nell’impianto di aria condizionata in tre carrozze su nove. In queste giornate di luglio, con il loro caldo afoso e insopportabile, il condizionamento non è un vezzo da viaggiatori radical chic, ma una condizione necessaria per famiglie, anziani e bambini che partono in vista delle vacanze per una destinazione lontana. Non bastasse, si aggiunge il fatto che su una carrozza è inattivo il sistema di illuminazione.
Nonostante i tentativi di ripristino operati dal capotreno, il problema persiste e risulta impossibile anche aprire parecchi dei finestrini, bloccati dall’incuria di chi dovrebbe garantire il buon funzionamento del materiale viaggiante. Alla stazione di Milano-Porta Garibaldi, dopo nemmeno due ore di viaggio, siamo costretti a chiamare la polizia per denunciare e sperare in un intervento di Trenitalia che mai arriverà. Non è possibile la sostituzione delle carrozze perché non ve ne sono di disponibili, ci viene fatto intendere che dovete sopportare, accettare le condizioni disumane che “con prodigalità” Trenitalia offre ai viaggiatori diretti verso il Sud, colpevoli - dicono le malelingue - di non aver scelto le più care e svelte Frecce.
A Firenze-Campo di Marte si arriva alla farsa: sarà distribuita acqua agli assetati. Peccato che ciò avvenga in maniera caotica e a partire da carrozze non direttamente interessate dal problema, tanto che ci tocca acquistarne all’unico distributore automatico sul binario (il bar della stazione è lontano e già chiuso). La notte porta refrigerio e le tenebre sono appena scalfite dalla luce di servizio (una pila a mano) che il capotreno tiene puntata nel corridoio, per garantire sorveglianza e sicurezza! Un’immagine da libro Cuore.
Dopo Roma uno scompartimento viene chiuso per presenza di non specificati insetti.
Famiglie Fanelli, Minutolo, Pirinoli


“La Stampa”, 18 luglio 2015

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