8.2.15

Canzoni operaie. La Vincenzina di Jannacci e Beppe Viola (Luigi Manconi)

Beppe Viola con Enzo Jannacci
A Jannacci si deve anche la più significativa canzone «operaia» dell'intera musica leggera italiana (unitamente a quel suo rovesciamento speculare rappresentato dall'efferata Chi non lavora non fa l'amore): ovvero Vincenzina e la fabbrica. La canzone, scritta con Beppe Viola, è parte della colonna sonora del film di Mario Monicelli, Romanzo popolare (1974), e in pochi versi dice meglio di mille altre composizioni simili, magari di origine «militante», come può essere percepita la produzione industriale e la sua natura alienante. Senza che, ben inteso, una sola parola di quei versi suoni didascalica o pedante. La canzone è un piccolo capolavoro: la musica, il testo, l'interpretazione costituiscono un prodotto coerente e, grazie alla voce di Jannacci, struggente. Pochi versi, ripeto, ma dove si realizza anche un'impresa raramente riuscita: un passaggio irresistibilmente comico che risulta tale proprio perché contraddice la malinconia che le parole sembrano dire: «Zero a zero anche ieri 'sto Milan qui, / 'sto Rivera che ormai non mi segna più. / Che tristezza, il padrone non c'ha neanche 'sti problemi qua». Francamente fantastico. (E si ricordi anche che il termine «padrone», così sgraziato e inattuale, ricorre spesso nelle canzoni di Jannacci.)

da La musica è leggera, Il Saggiatore 2012

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