1.11.14

Karl Marx (Immanuel Wallerstein)

Mi sia concesso, infine, di dire una parola su Karl Marx. Egli è stato una figura monumentale nella storia intellettuale e politica contemporanea. Ci ha lasciato una grande eredità, che è concettualmente ricca e moralmente ispirata. Tuttavia, laddove sostiene di non essere, lui, un marxista, dovremmo prenderlo più sul serio, senza scrollarci di dosso questa affermazione come se si trattasse di un bon mot.
Egli sapeva, a differenza di molti di quelli che si sono spesso autoproclamati suoi discepoli, di essere un uomo del secolo XIX, la cui visione era inevitabilmente circoscritta da quella realtà sociale. Sapeva, a differenza di molti, che una formulazione teorica è comprensibile e utilizzabile solo in rapporto alla formulazione alternativa che essa sta esplicitamente o implicitamente attaccando, mentre è del tutto irrilevante rispetto a formulazioni che riguardano altri problemi o che si basano su altre premesse. Sapeva, a differenza di molti, che vi era una tensione, nella presentazione del suo lavoro, tra la descrizione del capitalismo come un sistema perfetto (mai esistito nei fatti storicamente) e l'analisi della concreta realtà quotidiana del mondo capitalistico. Adoperiamo dunque i suoi scritti nell'unica maniera ragionevole - consideriamolo un compagno di lotta, che ne sapeva quanto lui ne ha saputo.

Il capitalismo storico, Einaudi, 1985

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