6.10.14

'Proteggete le nostre verità'. In morte di Walter Peruzzi (G. Paciucci – A.M. Rivera)

Ripropongo qui un ricordo di Walter Peruzzi, scritto da Anna Maria Rivera e Gianluca Paciucci che cerca di restituire il senso della sua complessa figura d’intellettuale e militante comunista dal molteplice impegno teorico e politico. (S.L.L.)
Walter Peruzzi
Intellettuale comunista, 
caparbio demolitore dei meccanismi del consenso
Il 25 maggio scorso ci ha lasciato Walter Peruzzi, amico e compagno di tante battaglie di pensiero e di azione, intellettuale lucido e radicale, profondamente laico, comunista, anti-imperialista. La sua attività di professore e di pubblicista ha percorso i campi della riflessione teorica e della lotta per la costruzione di un mondo fondato sull’uguaglianza.
Molte le riviste cui ha collaborato, da “Adesso” a “Riforma della scuola”; molte quelle da lui dirette, dal “Bollettino del Centro d’Informazione” (1961-‘67) a “Lavoro Politico” (1967-’69), fino a “Marx 101” (1990-’95). E, ancor oggi, il periodico “Guerre&Pace“, che fondò nel 1993 insieme con altre/i illustri intellettuali impegnate/i, allo scopo di proporre una controinformazione rigorosa e militante sulla Prima guerra del Golfo.
Nell’ultimo ventennio ha dedicato il suo impegno a studiare quel che lui stesso ha chiamato Il cattolicesimo reale (Odradek, Roma 2008) e ad analizzare le radici “nere” della Lega nord, come testimonia il suo Svastica verde (Editori Riuniti, Roma 2011), cui volle chiederci di collaborare. E’ ancora Odradek ad aver pubblicato, nel 2013, la sua ultima fatica, scritta con Claudio Cornaglia, Filippo D’Ambrogi e con i disegni di Maria Turchetto, Oca pro nobis. Controsillabo giocoso e irriverente, in cui egli è riuscito a toccare perfino l’intoccabile Bergoglio. Ove il conformismo sfiorava e sfiora il servilismo, là Walter si metteva al lavoro per scardinare il meccanismo del consenso e delle complicità.
Uno a uno, i protagonisti della straordinaria stagione inaugurata nel biennio 1968-’69 se ne stanno andando: fra gli ultimi, Vittorio Rieser e Walter Peruzzi. Se a nulla serve il gioco del cosa resta, utilissimo è quello del che cosa è stato. E sono stati anni e anni di testardo ribadire le ragioni di un percorso e di una fiumana - Quarto e Quinto Stato, fino ai/alle migranti e oltre - che ha sfiorato più volte la realizzazione dei sogni di una e più cose, e che in parte l’ha ottenuta in luoghi liberati dall’orrore capitalista.
Le sedi, a Milano, della redazione di “Guerre&Pace”, le riunioni e le manifestazioni del movimento pacifista, un articolo, un dossier, un ‘libro bianco’ sui crimini dell’imperialismo (degli imperialismi) sono stati alcuni di questi luoghi: vedervi Walter al lavoro e su questi temi è una lezione che non possiamo né vogliamo dimenticare.
“Proteggete le nostre verità”, è un indimenticabile verso di Franco Fortini: questo proveremo a fare, custodi di un mondo che è stato e che sarà. Proteggeremo anche le verità di Walter, e la sua straordinaria voglia di comunità, di condivisione, di progetto comune.


“il manifesto”, 27 maggio 2014

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