10.8.14

Benito Mussolini e Claretta Petacci. Una telefonata (1936)

Clara Petacci, Benito Mussolini
B:«Sei stata ancora lì?»
C:«Mi hai chiamata per dirmi questo?... Ti ricordi solo ora di me?»
B:«Non ho avuto tempo; poi, mi risulta che hai fatto la solita visita.»
C:«Ti hanno informato male; giovedì sono stata dal parrucchiere».
B:«Appunto, mi sono assicurato personalmente che ci sei stata alle 10!»
C:«Ma ci vuole tempo… Sapessi che male mi fai… tormentarmi così…»
B:«Credi di essere la sola a tormentarti?»
C:«Ma tu trovi il tempo per distrarti… io non posso, invece, fare altro che piangere!... Ciò che tu mi dici è un’abbietta calunnia, mentre tu…»
B:«Cosa intendi insinuare?»
C:«Nulla… ma sono ben sicura di ciò che dico: malgrado le tue promesse e i tuoi giuramenti, io so con sicurezza - che in questi giorni tu ti sei visto più volte con la tua bella Romilda!»
B:«Ma sei pazza?»
C:«È inutile mentire; so perfino che ella fa la stessa strada che facevo io… Si siede dove io sono stata seduta… sullo stesso divano, mio Dio!»

trascrizioni originali del Servizio di intercettazioni, 1936 -

dalla rubrica di Alberto Piccinini Vuoti di memoria in “il manifesto”, 11 ottobre 2011

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