24.5.14

Un pizzino per Peppino Impastato (Alessandro Portelli)

Quando Timisoara Pinto e Andrea Satta mi hanno chiesto di essere una delle cento persone che accettavano di scrivere, in memoria dei “cento passi” un “pizzino” di cento parole su Peppino Impastato, ucciso dalla mafia e dalle coperture e depistaggi delle istituzioni, ho pensato subito a un delitto con molti colpevoli. E mi è venuta in mente una popolarissima filastrocca infantile inglese – Who killed Cock Robin? Chi ha ucciso il Pettirosso? Io, disse il passero, con l’arco e le frecce… chi l’ha visto morire? Chi ha raccolto il sangue? E così via.
Il poeta americano Norman Rosten ne fece una poesia sulla morte di Marilyn Monroe – Who killed Norma Jean? Io, disse la città, come un dovere civico… io, disse la notte… io disse il fan… Pete Seeger l’ha messa in musica e ne ha fatto una canzone indimenticabile – che forse ha contribuito a ispirare Bob Dylan quando ha scritto, sulla morte di un pugile ucciso sul ring, Who killed Davey Moore? Non io, disse l’arbitro… non io, disse la folla, non io, disse il manager…
Così, mi sono chiesto: Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, disse la Mafia, padrona della paura e del silenzio. Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, disse il Paese, voltandosi per non vedere, non sentire, non parlare. Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, dissero i Preti, regalando santini cantando novene per gli uccisi e per gli assassini. Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, disse lo Stato, falsando le prove inventando attentati, insabbiando processi spargendo menzogne. Chi ha ucciso Peppino Impastato? Io, dissero i Media, che voci libere non sopportano e ignorano. Dov'è adesso Peppino Impastato? Nel vuoto che resta, nel dolore che non finisce.


Da alessandroportelliblogspot.it – 15 maggio 2014

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