30.4.14

Cinquemani e un orecchio (f.d.b.)

A firma f.d.m. e con titolo lievemente diverso («L'orecchio a Cinquemani non l'ho morso né staccato io») l'articolo è stato pubblicato sulla prima delle pagine di cronaca dell'edizione agrigentina di un quotidiano catanese. Non mi pare il caso di aggiungere commenti. (S.L.L.)
Il giudice Francesco Pizzo durante un'udienza del Tribunale di Agrigento
«Io non ho staccato l'orecchio ad alcuno, non so chi sia stato, sono stato chiamato dopo due mesi dai carabinieri per qualcosa che non ho mai compiuto». Davide Dispensa di 34 anni, imputato per lesioni aggravate a danno del concittadino Luca Cinquemani ieri mattina dinanzi al Tribunale si è difeso - è proprio il caso di dirlo - «con i denti», rispetto all'accusa della parte civile e della Procura.
Dispensa nell'agosto 2009 venne denunciato perché nei pressi di un locale di San Leone il «Big Mamas» sarebbe stato autore di un presunto atto di quasi cannibalismo. Secondo quanto raccontato dalla parte lesa, Dispensa avrebbe puntato Cinquemani (trasferitosi dopo il fattaccio con la famiglia a Trento) reo - secondo lui - di averlo guardato in un modo ritenuto lesivo, facendolo reagire in maniera violenta.
Sempre secondo l'accusa, Dispensa avrebbe aggredito, Cinquemani tanto da farlo cadere, non prima di avergli staccato con un morso un pezzo di lobo di un orecchio, sputandoglielo addosso. La difesa dell'imputato - rappresentato dall'avvocato Monica Malogioglio - ha sempre evidenziato come non sia mai stato provato il riconoscimento da parte di Cinquemani del proprio vero aggressore. Ieri hanno deposto il medico Drago il quale ha confermato come Cinquemani abbia riportato lesioni estetiche moderato-gravi. Il collegio giudicante (Pizzo presidente, a latere Marfia e Ricotta) - su richiesta della procura e della parte civile ha deciso di citare la psicologa trentina Laura Dondé per la prossima udienza del 19 giugno.
Il protagonista dell'udienza è stato però l'imputato, il quale ha tracciato uno scenario opposto a quello che gli viene addebitato. «Con Cinquemani ci conoscevamo da anni. Nel 2005 ebbi un incidente in moto con sua sorella. Loro dopo qualche tempo volevano risarcito il danno, ma io non risarcii niente perché lei aveva torto». 
Poi il fatto: «Ero con mia moglie e amici, quando abbiamo notato urla e una rissa dal Big Mamas di San Leone. Ci siamo avvicinati e a un tratto Cinquemani mi ha sferrato una gomitata. Volevo reaggire, ma mia moglie e un amico mi hanno tirato via e ce ne siamo andati. Dopo 2 mesi mi hanno chiamato i carabinieri dicendomi che avevo una bella dentatura, ma non capii a cosa si riferissero. Ancora oggi non capisco cosa voglia da me Cinquemani. Perché non mi ha denunciato subito, se davvero gli avessi staccato l'orecchio? » ha chiosato Dispensa.
A ruota le dichiarazioni di Francesco Prinzivalli, teste a difesa.

“La Sicilia”, martedì, 29 aprile 2014

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