14.3.14

Il dramma di Alessandra Mussolini.

Io non sono affatto convinto che l'insigne nipotina ignorasse del tutto il vizietto del marito sposato a Predappio. Per i fascisti (e per le fasciste) l'uomo è cacciatore e le scappatelle occasionali o le visite al bordello, se non intaccano il sacro vincolo della famiglia, sono assolutamente tollerabili. E la stessa affezione per le minorenni, oltre che come segno di virilità, è interpretata come “giovinezza giovinezza”. Alla illustre nipotina è capitato di difendere perfino le trasgressioni di nonno Benito oltre che quelle di zio Silvio. 
E' certo che, se in passato l'onorevole diceva a se stessa "non voglio sapere", ora non può più far finta di niente e pertanto caccia il marito di casa, cerca rifugio da mamma Scicolone; ma credo che per lei siano drammatici soprattutto i riflessi politici e di carriera. Da aspirante matriarca guarda come modello più a nonna Rachele che a Claretta. La seconda morì col suo Duce, col suo Ben. La prima, da vedova del Presidente del Consiglio, ricevette la pensione.

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