30.10.13

Madrid 1936. Una poesia di Pablo Neruda

Madrid sola e solenne, Luglio t'ha sorpresa 
nel pieno della tua allegria di povero alveare:
chiara era la tua strada,
chiaro il tuo sogno.

Un nero rancore
di generali, un'onda
di rabbiose sottane
ha franto alle tue ginocchia
le sue acque pantanose, i suoi fiumi di spurgo.

Con gli occhi feriti ancora di sogno,
con fucili e pietre, Madrid, con piaga aperta,
ti sei difesa. Correvi
per le vie
posando scie del tuo santo sangue,
chiamando a raccolta con una voce d'oceano,
con un viso per sempre mutato
dalla luce del sangue, come una montagna
vendicatrice, come una sibilante
stella di coltelli.

Quando nelle tenebrose caserme, quando nelle sacrestie
del tradimento penetrò la tua spada in fiamme,
non ci fu che silenzio d'aurora, non ci fu
che il tuo passo di bandiere,
e una gloriosa goccia di sangue sul tuo sorriso.

In Dario Puccini, Romancero della resistenza spagnola, Laterza, 1970


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