14.7.13

La morte di Grace Kelly (di Mariuccia Ciotta)

“Coccodrillo” in due parti: la cronaca della scomparsa e (in corsivo) la rievocazione della figura della diva-principessa. Titolo originario era Monaco piange la principessa. Il mondo la diva. Peccato! Sarebbe stato un gran titolo La donna che visse due volte, ma avrebbe creato equivoci. Al tempo di quell’Hitchcock da vertigine Grace era già sul trono a Montecarlo e protagonista ne fu Kim Novack. (S.L.L.)
Grace Kelly - Foto promozionale per "La ragazza di campagna"
Dalla Ragazza di campagna (le valse un Oscar) a Alta società (trasmesso ieri dalla tv, in memoria). 6 anni di carriera straordinaria, poi il più spettacolare matrimonio di diva mai allestito.
Grace Kelly è morta il 14 sera all'ospedale di Montecarlo in seguito alle ferite riportate in un misterioso incidente automobilistico avvenuto lunedì. Emorragia cerebrale intervascolare, questa la causa ufficiale del decesso avvenuto alle ore 22,30.
La principessa Grace viaggiava su una Rover 3500 con la figlia di 17 anni Stephanie. Un guasto ai freni ha fatto precipitare l'auto per una quindicina di metri lungo una scarpata. Si ignora ancora chi fosse delle due donne alla guida. Soccorse da un coltivatore di fiori sono state trasportate all'ospedale dove Stephanie veniva dimessa dopo poche ore. A Grace venivano diagnosticate fratture multiple al femore, alla clavicola, a una costola.
Messaggi dì condoglianze sono arrivati da tutte le parti, dal papa a Reagan, da Pertini a Zeffirelli. 8 giorni di lutto nazionale sono stati decisi a Monaco. Chiuse anche le sale da gioco. Molti ex colleghi l'hanno ricordata con commozione da Jimmy Stewart a Ray Milland, da Bob Hope a Stewart Granger. Ma chi ha presente Caccia al ladro e un altro film di Hitchcock, Il sospetto, chi ha ancora negli occhi un 'auto scoperta con Montecarlo ai suoi piedi sa che è Cary Grant in questo momento il più provato da questa improvvisa perdita.

Grace Kelly con Cary Grant in "Delitto perfetto

«Non aveva nessuna caratteristica né un particolare segno predominante per cui potesse imprimersi nella memoria. Vederlo e dimenticarlo era tutt'uno, ma quando la si era dimenticato si restava con un desiderio vago e incessante di ricordarlo».
Una bella discrezione per il viso di Grace Kelly, rubata ad Egdar Allan Poe. Il suo aspetto diafano e incolore che trapassa lo schermo come ectoplasma, la sua aria fragile e altera resta il segno distintivo di Delitto perfetto e di tutto il cinema di Hitckcock. Grace Kelly era la sua donna ideale, la candida asessuata Immagine che si nega alla passione e al delitto e poi sa commettere delitti di passione. Le forbici che affondano nella schiena del killer, mentre lei si dibatte sulla scrivania, il corpo bianco e biondo sono il superbo ricordo di un'attrice che dava regalità ad Hollyywood negli anni in cui Hollywood stava perdendo carnalità e impatto sul pubblico.
La televisione esplode proprio nel cinque anni della breve carriera di Grace Kelly, dal '51 al '56, e incomincia a trasmettere il suo freddo messaggio elettronico contro il caldo fulgore del grande schermo. Marilyn Monroe riscaldava ancora e teneva in vita il cinema, tensione erotica e viva, ultimo respiro eccitato delle divinità hollywoodiana, mentre lei ,e rappresentava la versione svitalizzata, la parte più moderna e distaccata. Era una bionda del quartieri alti.
Quando per il mondo circolò la voce che il principe Ranieri di Monaco cercava una diva per incoronarla di una vera corona, furono fatti due nomi: Marilyn Monroe e Grace Kelly. Le due antitetiche pin-up dello schermo. Ma perché di fronte al fasti di Hollywood, il piccolo principato della Costa azzurra esercitava maggior fascino sulle due più famose, più pagate, più amate donne degli anni '50? Perché erano gli anni '50, meglio il '55 quando già l'odore di bruciato veniva dallo schermo e bisognava attrezzarsi all'era in cui i sogni e le loro fabbriche volgevano al declino. Bisognava attrezzarsi, cambiar mestiere.
Grace Kelly abbandonò tutto, nonostante la disperazione della Metro che cercò in tutti i modi di rovinare la reputazione della futura principessa, e si adagiò nel piccolo regno di Monaco. Marilyn si iscrisse all'Actor's studio e pianse le sue più vere lacrime d'attrice sullo schermo di Fermata d'autobus. Era il '56 l'anno del matrimonio di Grace. Nel '57 Marilyn Monroe si tolse anche lei il gusto di sedurre un membro reale producendosi da sé (fu un mezzo fiasco) Il principe e la ballerina. Rimase una ballerina e deliziò gli ultimi anni della grande Hollywood.
La fragile Grace incominciò invece ad alimentare l'invidia del cinema americano degli anni '60 per quello europeo. Il disgusto per le forti tinte e i generi, per le dive e divette, salì alle stelle e Hollywood tentò il film-crepuscolo, Grace che aveva esportato la parte colta del nuovo continente, l'impronta del maestro del thriller inglese, lo stile, fu tacciata di tradimento.
Era fuggita mentre Hollywood aveva bisogno di lei e moriva. Ma il rimpianto del cinema per la sua principessa restò così forte che per 25 anni Grace di Monaco, fu sempre, sui rotocalchi e nel pettegolezzi intorno alla figlia Caroline, Grace Kelly la diva di Hollywood che un giorno sposò un oscuro principe europeo.
Quando apparve vestita di azzurro, altera e dolce nella Sala grande del festival di Cannes 1981, il pubblico applaudì lunghissimi minuti, la sommerse di fanatismo, la riconobbe come il volto di Caccia al ladro, di La ragazza di campagna (per cui vinse l'Oscar), di Delitto perfetto, di La finestra sul cortile, cult-movie adorato e invediblle che la cinemateque di Parigi aveva prestato per un solo giorno al prestigioso festival della Croisette. Grace Kelly era sì una principessa ma per gli occhi e i cuori di migliaia di persone restava un oggetto di culto.
                        
“il manifesto”, 16 settembre 1982

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