13.5.13

Scienze sovietiche. Le lunghissima storia dell'arsenico (Sabatino Moscati)

Baku (Azerbaijan), La sede dell'Accademia delle scienze
Il testo che segue, dell’archeologo e storico dell’Oriente Antico Sabatino Moscati, proviene da un ritaglio del “Corriere della Sera”. Non vi sono indicazioni sulla data di pubblicazione, ma risale quasi certamente agli anni 70 del secolo scorso. Oltre a notizie tuttora ignorate dal lettore medio l’articolo contiene più di un riferimento al grande ruolo delle istituzioni scientifiche dell’Unione Sovietica nella ricerca archeologica. Ho il timore che la frantumazione dell’Urss abbia avuto tra le sue conseguenze anche la dissipazione di una tradizione e di un grande impegno a favore di una scienza e di una cultura non mercantili. (S.L.L.)
4 Asce di rame arsenicale ritrovate in Giordania da
una spedizione archeologica italiana degli anni 2000
Anche i primi uomini usavano l'arsenico
L'arsenico è un elemento chimico assai noto per i suoi derivati velenosi, che hanno effetti subitanei e letali. Meno noto è per le sue qualità terapeutiche, che pure esistono quando lo si impieghi con attenti dosaggi: nelle leucemie, nelle anemie, negli stati di ossificazione inadeguata, nella devitalizzazione della polpa dentaria. Quasi ignorate infine sono le sue applicazioni nelle leghe metalliche: con il piombo per i pallini da caccia, con il rame e lo stagno per gli specchi, e così via.
Appunto nell'ambito delle leghe metalliche, sensazionali scoperte avvenute recentemente rivelano la lunghissima storia dell'arsenico e le sue più antiche funzioni. L'analisi spettroscopica quantitativa, effettuata nei laboratori dell'Unione Sovietica e particolarmente a Baku nell'Azerbaigian, dimostra che una serie di oggetti apparentemente in bronzo (coltelli, lesine, punte di frecce) rinvenuti negli scavi archeologici erano in realtà composti, insieme al rame che prevale in tale lega, da arsenico anziché da stagno. La percentuale è press'a poco corrispondente: il rame dal 70 per cento in su, l'arsenico (come lo stagno) per quanto rimane.
La rivelazione ha una portata eccezionale. Si chiama « età del bronzo » una delle maggiori fasi nella storia dell'uomo, quella che segue l'età della pietra e precede l'età del ferro. La tecnologia del bronzo, con le forme di economia che ne conseguono, ha inizio in momenti diversi nelle varie regioni del mondo antico: intorno alla metà del terzo millennio a.C. nel Vicino Oriente, dopo la metà del secondo millennio nell'area mediterranea. Le nuove scoperte mostrano ora che la lega con lo stagno fu preceduta in Oriente da una lega con l'arsenico, e che questa risale di almeno un altro millennio più indietro.
Dal punto di vista tecnico, la lega tra rame e arsenico doveva essere ottenuta mediante fonditura simultanea di minerali del primo e del secondo elemento. Minerali di arsenico erano in particolare il realgar e l'orpimento, che si trovano in abbondanza nelle regioni del Caucaso: da qui, dunque, s'irradiò il rame arsenicale, la cui diffusione fu amplissima, dall'India fino alle isole britanniche. Ma perché l'arsenico precedette lo stagno? Evidentemente perché quest'ultimo è poco diffuso in natura, e dunque attrasse l'attenzione solo più tardi. Si aggiunga che il colore rosso del realgar e quello aureo dell'orpimento suggerirono probabilmente qualità magiche.
Un problema di non minore interesse concerne l'abbandono, che avvenne dopo circa mille anni, del rame arsenicale in favore della lega con lo stagno. Qui si torna, verosimilmente, agli effetti velenosi dell'arsenico: è probabile che, durante la fusione dei minerali che lo contengono, i vapori determinassero casi di intossicazione, donde la ricerca di composti più innocui. Su questo e su ogni altro aspetto delle scoperte si può rimandare agli studi del chimico sovietico Isa R. Selimkhanov, direttore del Laboratorio di tecnologia archeologica nell'Accademia delle scienze dell'Azerbaigian e autore tra l'altro di un recente saggio sul « Corriere Unesco », la cui pubblicazione simultanea in quindici lingue assicurerà ai suoi ritrovamenti la diffusione più ampia.

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