24.3.13

Le falene, fatalmente attratte dalla luce (Carlo Grande)

Sembra un teschio: è una macchia biancastra con due puntini sul dorso. In inglese falena si dice «moth» e pensando alla terrificante storia del film The Mothman Profecy», cioè al mitologico e satanico uomo-falena, la faccenda si fa inquietante. Vorremmo parlare solo di falene, le farfalle notturne mortalmente attratte dalla luce, che in queste notti d'estate animano il buio. Verbo non casuale: è noto il collegamento simbolico tra farfalla e spirito, per i Greci: l'antico termine psyche indicava sia l'anima che le farfalle, nekydallos, crisalide, ha in sé la radice nekys, cioè morte. I Latini usavano il termine animula (ah, la Yourcenar e le Memorie di Adriano!) e in Russia ancora oggi la falena è il dialettale dushichka, animuccia.
Così quello che sembra semplice non lo è più. Si vorrebbe essere pragmatici, citare la falena «testa di morto» che migra dall'Africa alla Scandinavia e viene disorientata - come tante consorelle, ne esistono migliaia di specie - dalle luci dei riflettori, dei centri commerciali e dei lampioni. Muoiono bruciate a milioni, pare siano a rischio estinzione. L'inquinamento luminoso, si sa, cancella il vero buio e insieme un modo di vivere. Proteggere le farfalle e le falene è proteggere noi stessi e l'ambiente.
Si sa che i voli dei pipistrelli e le tele dei ragni compiono stragi più naturali, che alcuni tipi di falene avvertono i bat-ultrasuoni e non volano, se ci sono volatili nelle vicinanze. Che le farfalle amano la luce e si crogiolano nel calore anche per scaldare i potentissimi muscoli che permettono loro di volare; che esistono molte più falene che farfalle, ma sono poco conosciute e studiate perché è più difficile per gli ento¬mologi lavorare al buio e al freddo.
Si sa tutto questo, poi arriva una calda notte d'estate a Farigliano, nelle Langhe e sotto alcuni lampioni la luce è inondata di falene, un rave-party mai visto di falene, un sabba di lepidotteri, di romantiche farfalle colte da mortale bisogno di luce... E le cose non sono più come sembrano... E se si scopre che la «testa di morto» è anche capace di produrre un grido con la faringe, che bruchi e adulti - specie i maschi eccitati dalla luce - stridono come topi e si possono udire fino a una quarantina di metri? «Un bel giro di vite», direbbero gli amici di Henry James...
Così, le falene sono solo insetti, nelle torride notti italiane?

“La Stampa”, 14 agosto 2012

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