11.2.13

APPELLO PER IL VOTO UTILE

10 febbraio 2013

Da oggi non sarà più possibile divulgare lecitamente i risultati dei sondaggi elettorali, ma quelli degli ultimi giorni parlano chiaro. Il recupero di Berlusconi e della sua destra si è fermato, né varranno da ora in poi le promesse e le trovate del Cavaliere; pertanto la coalizione di centro-sinistra, guidata da Pierluigi Bersani, gode un ampio margine di sicurezza per conquistare alla Camera dei deputati, con il suo 35% dei voti, una solida maggioranza assoluta di seggi. Resta in dubbio – invece - che riesca a raggiungere il 4% dei voti validi la lista di Rivoluzione civile, capeggiata da Antonio Ingroia.
Il rischio è che la polarizzazione, anche mediatica, del confronto elettorale ne fermi i consensi appena al di sotto di quella soglia (al 3,9 % per esempio), sterilizzando così un milione e mezzo di voti e determinando la distribuzione della ventina di seggi persi a sinistra alle altre minoranze, cioè soprattutto alla coalizione di Berlusconi e al qualunquistico movimento cinque stelle animato da Grillo.
Si tratterebbe di un risultato assai deleterio per tutte le persone (di sinistra, ma non solo di sinistra) che dal prossimo Parlamento esigono una più forte legislazione contro le mafie, contro le loro propaggini finanziarie e le infiltrazioni nei gangli vitali dell’economia. Il rafforzamento parlamentare di Berlusconi, tra l’altro, favorirebbe anche il definitivo affossamento delle indagini sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia, come sulla nascita e sullo sviluppo di Forza Italia intorno a Dell’Utri.
Mi rivolgo pertanto in primo luogo agli indecisi di sinistra e chiedo loro di votare per la Camera le liste di Rivoluzione civile, anche quando decidano di fare altre scelte per il Senato.
Non vale l’obiezione, assolutamente rispettabile, che in quelle liste trovano posto – in posizione eleggibile - anche vecchie nomenclature ritenute inaffidabili. Candidati discutibili ce ne sono in tutte le liste e il votante – con l’attuale pessimo sistema elettorale – non è in grado di scegliere i propri rappresentanti; ma, in ogni caso, il voto degli indecisi di sinistra alla coalizione di Bersani sarebbe un voto superfluo e non farebbe guadagnare neppure un seggio alle liste che la compongono, mentre determinerebbe l’accesso al Parlamento di almeno una dozzina di figuri della “corte” del Cavaliere.
Mi rivolgo anche a quei cittadini di ogni orientamento che ritengono la lotta alla mafia e alla corruzione uno degli strumenti più importanti per recuperare alla comunità e a politiche di sviluppo economico e progresso sociale, risorse economiche importanti, frutto dell’illegalità e oggi in mano alle organizzazioni criminali, alla mala politica e alla mala finanza.
Non si tratta soltanto della presenza in Parlamento di Antonio Ingroia, grande conoscitore dei flussi finanziari delle mafie, a partire dagli enormi proventi della droga che ne aumentano le capacità di infiltrazione e corruzione; ma anche di Gabriella Stramaccioni, da molti anni direttrice e animatrice di Libera, l’associazione presieduta da don Ciotti, e di Franco La Torre, anche lui dirigente di Libera, figlio dell’indimenticato Pio La Torre, l’uomo politico che promosse la legge per la confisca dei patrimoni d’origine criminale, ucciso trent’anni fa da Cosa nostra. Si deve anche alla sua lotta e al suo sacrificio se dove c’erano i palazzi dei boss oggi ci sono presidi di legalità come scuole e caserme, se aziende che un tempo appartenevano ai capimafia oggi riescono a dare lavoro e prospettive ai giovani. Franco La Torre e Gabriella Stramaccioni sono oggi impegnati ad estendere la confisca e l’utilizzazione sociale ai patrimoni dei corrotti della politica e della finanza e, se eletti, sapranno costruire consenso e maggioranze attorno a questi obiettivi.
Sono nomi, persone, progetti, che da soli giustificano un voto e lo rendono utile, tenendo presente che il suffragio per la Camera, in qualunque regione e circoscrizione venga espresso, favorisce il raggiungimento del quorum nazionale e l’elezione dei candidati ai primi posti di lista in tutta Italia. Ovunque voti, chi vota Rivoluzione civile nella scheda per la Camera permette l’elezione di Ingroia, di Stramaccioni, di La Torre. Dovrebbe bastare.
Salvatore Lo Leggio, Perugia

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