6.10.12

Marx e Bakunin. Anarchici, socialdemocratici, comunisti (commento fb)

Bakunin
Intervengo su uno stato fb di Stefania Gosatti che ricorda le differenze tra Marx e Bakunin sulla teoria dello Stato, per entrambi da distruggere alla conclusione del processo rivoluzionario, ma per il primo da conservare nella sua prima fase come strumento per eliminare la controrivoluzione, per il secondo del tutto inutilizzabile a fini di liberazione in quanto riproduttore di oppressive burocrazie. La compagna si chiede se sarà possibile una "armonia solidale tra comunisti e anarchici". (S.L.L.)
Marx

Fai bene a ricordare quello che in genere si dimentica. Ed è che Marx e Bakunin, che se ne dissero di cotte e di crude, erano più vicini di quanto non credessero ed erano, entrambi, antistatalisti. Per Marx infatti compito della Rivoluzione proletaria non è impadronirsi dello Stato, ma usarlo per distruggere le resistenze delle classi proprietarie e di farlo "deperire" fin dal momento della sua conquista. Non a caso egli indica la Comune di Parigi, con le sue istituzioni autogestionarie, con una burocrazia minima, con la revocabilità dei rappresentanti in ogni momento e ad ogni livello "la forma alfin trovata della dittatura rivoluzionaria del proletariato". 
Diversa è la pratica del comunismo novecentesco: in Urss la fase soviettista si esaurì subito, anche per effetto della guerra civile dei "Bianchi", e lo Stato, anziché fatto deperire, venne rafforzato dai bolscevichi proprio nel suo aspetto più oppressivo, l'esercito, la polizia eccetera.
Diversa è anche la prassi del socialismo riformista, di origine marxista o non marxista. L'idea di conquistare per via elettorale lo stato borghese e trasformarlo gradualmente dall'interno mi pare che abbia mostrato un carattere utopico anche nei paesi scandinavi, dove aveva dato qualche buon risultato.
E' tempo di un ripensamento teorico che faccia un bilancio impietoso di tutta la storia del movimento socialista degli ultimi due secoli, che sappia mettere a fuoco le glorie e le miserie delle grandi tradizioni, anarchica, socialdemocratica e comunista. Per una sintesi nuova? Si vedrà. Intanto un bilancio onesto, senza pregiudizi e settarismi.

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