15.10.12

Chi fa la guerra la perde. Franco Fortini su Ormanno Foraboschi

Fortini
Pino Corrias, in Vita agra di un anarchico (Feltrinelli, 1993), una coinvolgente e informatissima biografia di Luciano Bianciardi, dedica qualche pagina a Ormanno Foraboschi, aristocratico e pubblicitario, per unanime testimonianza grande intellettuale, che di Bianciardi fu a Milano strettissimo amico.
Particolare rilievo hanno le testimonianze di Franco Fortini, che a Faraboschi fu vicino e della sua sfottente vena satirica fu talora vittima consenziente.

La prima è ripresa da L’ospite ingrato, da una pagina datata 1959:
Iddio non c'è, il comunismo nemmeno, dunque nulla è permesso. Questa splendida parafrasi di Dostoevskji credo sia dovuta a Ormanno F., autore - oltreché di se stesso - di una notevole serie di 'Proverbi militari' ingiustamente inediti.

La seconda è la trascrizione di un racconto orale:
Io e mia moglie Ruth andavamo almeno una volta alla settimana a mangiare e a bere da lui. Mi sbalordiva sempre perché aveva letto tutto, ma proprio tutto, persino autori sconosciuti del Settecento e dell'Ottocento. Citava a memoria, mi diceva: 'Ma come? Non lo conosci?'".

Fortini, riferisce Corrias, ricordava a memoria alcuni dei cinquanta "proverbi militari" di Foraboschi e li citava: "Chi fa la guerra, la perde", "Un minuto di eroismo si paga tutta la vita", "Se ti spari da te, conosci il posto", "Bandiera perduta, pensiero levato", "Canna di fucile non dà zucchero", "Soldato scampato, buono per un'altra guerra", "Spara oggi, spara domani, qualcuno si fa male".

Da Pino Corrias, Vita agra di un anarchico. Luciano Bianciardi a Milano, Feltrinelli, 2011

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