8.9.12

Antonia Pozzi. Una testimonianza biografica di Giosuè Bonfanti


Giosué Bonfanti (Milano 1915 - Malè 2000), partigiano, insegnante e scrittore
Era afferma una giovane di notevolissima sensibilità, capace di straordinari slanci intellettuali: basterebbe riferirsi alle lezioni di estetica che lei tenne invitata da Vittorio Sereni - allora assistente di Banfi - su Aldous Huxley.
Sulla sua formazione intellettuale fu proprio Banfi ad avere il peso decisivo: soprattutto il tema del dissidio tra creazione estetica e vita, tra arte ed eticità (che Banfi esemplificava attraverso i suoi studi su Th. Mann) ebbe su di lei una enorme influenza. Ma anche Vincenzo Errante, con le traduzioni e con il corso tenuto a Milano su R. M. Rilke, le consentì non indifferenti aperture poetiche. E proprio Errante - continua Bonfanti - tenne in occasione della prima uscita di Parole, nel '39, una commemorazione al conservatorio. Tra gli allievi di Banfi, Antonia ebbe un intenso legame con Remo Cantoni, mentre Vittorio Sereni assunse un po' il ruolo di confidente. Con Enzo Paci, al contrario, era in continua contrapposizione. Eppure, fu proprio Paci uno dei primissimi recensori "ufficiali" su “Corrente”. Era, comunque, un clima culturale teso, quello in cui Antonia si era inserita. E non va dimenticato che un altro dei migliori allievi di Banfi, Gianni Manzi, si era ucciso nel '35, e la sua morte colpì tutti, compresa Antonia...

Da Parole di Antonia Pozzi (di Mario Santagostini), in "Poesia", anno II n.4, aprile 1989

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