19.7.12

Quando morì il poeta. Le origini di una festa cinese (Associna)


31 maggio 2006. Barche-dragone sul fiume Miluo
La festa del 5 maggio del calendario lunare, Duanwu Jie (conosciuta anche come la festa delle barche-drago), è una delle ricorrenze tradizionali più importanti della Cina, che quest’anno (2006, n.d.r.) corrisponde al 31 maggio del calendario gregoriano.
Ogni anno, all’avvicinarsi di questa data, tutta la popolazione cinese è indaffarata nella preparazione della celebrazione.
Esistono diverse opinioni riguardo alla sua origine. Secondo quella più accreditata sarebbe nata oltre 2000 anni fa come commemorazione di Qu Yuan, un famoso poeta e virtuoso ufficiale del Regno dei Chu. La leggenda narra che quando il re rifiutò il suo consiglio e la capitale del suo regno fu occupata dagli invasori, Qu Yuan scrisse la sua ultima poesia sulle rive del fiume Miluo, nell’attuale provincia dello Hunan, e vi si gettò dentro, abbracciato ad una grande pietra. Era il 278 avanti Cristo e cadeva nel quinto giorno del quinto mese del calendario lunare cinese.
Molte persone accorsero sulle rive del fiume e vi gettarono dentro riso e carne in pasto ai pesci, per evitare che si cibassero del suo corpo. Per far sì che il cibo non fosse mangiato dai draghi, avvolsero il riso con la carne in foglie di bambù. I pescatori costruirono delle barche con le sembianze di drago e vi navigarono nel fiume accompagnati dal suono dei tamburi per spaventare i draghi che, secondo le antiche credenze, popolavano fiumi e mari.
Come tradizione, ancora oggi durante questa ricorrenza si preparano e si mangiano i zongzi, riso glutinoso e carne avvolti da foglie di bambù a forma di piramide e si organizzano regate di barche-drago.

Postilla
Associna - dal cui sito è tratto il testo di questo post -  è un'associazione di giovani italo-cinesi,  che, nati o cresciuti in Italia, in sottile polemica con la chiusura e la refrattarietà dei cinesi meno giovani, accettano fino in fondo la sfida dell'integrazione e dello scambio, senza tuttavia rinunciare alle radici.

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