25.7.12

Il Grande Gioco (stato di fb - S.L.L.)

Si possono separare – nel contesto dell’odierna globalizzazione neoliberista – i flussi di denaro sporco del traffico di armi, droghe, rifiuti radioattivi o altrimenti tossici, delle tratte e riduzioni in schiavitù, dalla finanza buona (nei limiti entro cui può dirsi buona la finanza)? cioè dai proventi dell’onesta speculazione finanziaria (nei limiti in cui può essere onesta una speculazione finanziaria)?
Io credo di no. Credo che il potere che oggi domina il mondo non sia soltanto genericamente criminale, ma anche specificamente mafioso.
Le mafie sono nel sancta sanctorum del capitalismo internazionale, nelle sacre istituzioni delle finanza, nei consigli d’amministrazione delle maggiori banche, titolari di quote-parte, capaci di azioni, reazioni, ricatti e ritorsioni; le mafie sono dentro gli stati e dentro i governi, dentro e contro, parte e controparte.
In Italia fra un po’ si compreranno il Colosseo e il Quirinale: lo Stato è soggetto ai ricatti perché indebitato con le mafie che – nello stesso tempo - ne sono parte costitutiva. I giochi che si giocano al Quirinale e quelli che si giocano a Palazzo Chigi, come quelli che si giocano nelle Borse, nei Palazzi della Finanza mondiale o nei covi dei capi di Cosa Nostra, fanno tutti parte di uno stesso Grande Gioco.

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