17.5.12

Andando da Elce a Piazza Cavallotti. Malizia e intelligenza (S.L.L.)


Perugia Primo Novecento, Palazzo Gallenga
(oggi sede dell'Università per Stranieri)
Elce è un quartiere di Perugia non lontano dal centro, ove ha l’ambulatorio il mio generico di fiducia. Vado a piedi, ma per tornare a casa alcuni comodi bus - passando per piazza Grimana, davanti al palazzo Gallenga, mi portano a piazza Cavallotti: F, Q, K, Z3 e, da qualche tempo, anche C.
Lunedì a mezzogiorno faceva un gran caldo - i termometri pubblicitari segnavano trenta gradi – e, ad aspettare il bus, era meco una bella giovinetta. Aveva età e modi da universitaria straniera, sudamericana forse, e indossava un abbigliamento d’altri tempi, con minigonna assai corta e ampia scollatura senza reggipetto. Per sua fortuna (è pratica che non trovo elegante) non teneva scoperta la pancia, come in tante fanno forse per fare prendere aria alla valvola.
Il mio bus tardava. Spazientito anche dal gran caldo, mostravo il mio dispetto stropicciando i piedi per terra, finché non sbottai: “Il Q non si vede”.
La ragazza mi rivolse uno sguardo dolce e malizioso insieme, rivelatore di solidarietà e intelligenza. Mi disse con vago accento esotico ed in ottima lingua italiana: “S’accontenti di tutto il resto”.

P.S.
Oggi, 16 febbraio 2016, rifacendo quel percorso, ho ripensato a questa noterella e a quella cara ragazza. Dopo le sue parole, infatti, guardai con più attenzione e ne trassi consolazione, quasi un refrigerio alle sofferenze dell'afa e dell'attesa. Ricordo quella come una bella giornata, una delle poche che di recente mi è toccato di vivere. 

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