12.4.12

“Quanto può costarmi il tempo”. Una poesia di Giuseppe Goffredo

Foto di Daniel Purcaru
http://daniel-purcaru.blogspot.it/
Quanto può costarmi il tempo
se accelero la vita nella gioia
se strappo con i denti la gramigna
se il sole colora in dolci abbagli
l'autunno.

Quanto può costarmi l’essere nato
o vissuto per ascoltare e piegarmi
ad ogni grammo di luce
accucciata sulle spalle.

C'è uno sciupìo di risorse
c'è uno scempio di sensi nel gelo
dell'inverno, nessuno guarda i passeri
infeltriti fra i rami secchi di noia.

Dolce colore del sole
dolce dolore del tempo attempato
da un passo nell'aria del nulla
io sento ancora zirlare i fringuelli
malgrado l'orrore che corruga il tempo.

Io schiavo, io discepolo dell'onore.
Quale passione potrà più sospendere
le braccia, gli occhi affebbrati
non più chiamati dalla speranza?

E proprio negli occhi e nelle braccia
il segreto del mondo che si fa
infinita sostanza che governa
l'infinito e lo confina con l'invisibile.

Io non trovo più ragione che questa
essere fuoco e bruciare la mia vita in versi.

1 commento:

lentini m. teresa ha detto...

Essere...malgrado l'orrore che corruga il tempo!

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