13.2.12

La poesia e la realtà inadeguata (di Leonardo Sciascia)

Andando per la Toscana, nella piana di Campaldino improvvisamente mi insorge inquietante il pensiero che i fatti, i luoghi, le cose, la realtà insomma, siano sempre insufficienti a generare la poesia e sempre restino, per così dire, inadeguati ad essa. E divagando arrivo al sospetto che il rimario della Divina Commedia sia venuto prima, cioè che Dante stesso lo abbia preparato per poi tesservi sopra il poema.
Mi consola più tardi, al castello di Poppi, nella grande afa, la visione di una farfalla che vola stanca, quasi stremata, e il ricordo del verso burchiellesco « tutta sudata venne una farfalla ». Un verso strambo, surreale: ma viene il momento che la realtà vi si adegua.
Così è: bisogna sempre sapere aspettare, tra realtà e poesia, che l'equazione si compia.

Da Nero su nero, Adelphi, 1991

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