27.1.12

L'"Olocausto" ebraico e le altre stragi da non dimenticare (S:L.L.)

Il memorial italiano ad Auschwitz
C’è in questa giornata della memoria dello sterminio nazista degli ebrei qualcosa che mi infastidisce, tipo il ronzìo di una mosca. E’ questa ricorrente tiritera: “perché non ricordiamo anche…?”, in cui ciascuno aggiunge come complemento oggetto le vittime verso le quali nutre più simpatia.
Una volta erano soprattutto i fascisti a protestare ed a ricordare le “foibe” jugoslave dei comunisti di Tito, ove accanto ai collaborazionisti fascisti trovarono posto non pochi cadaveri di donne e uomini uccisi solo perché italiani. I fascisti, ovviamente, tacevano su chi in quella guerra fosse l’aggressore e l’invasore e chi invece l’aggredito e l’invaso, come tacevano i massacri messi in atto dall’esercito italiano, e dentro di esso delle camicie nere, contro vecchi, donne e bambini, nelle campagne e in diversi villaggi sloveni ove fu attuato un tentativo di purificazione etnica, con inaudite crudeltà.
Poi, con l’ascesa di Berlusconi, l’arrivo al governo dei neofascisti e la “voglia matta” dei Pds di riscattarsi dal passato accreditandosi come anticomunisti, arrivò anche una giornata ufficiale di ricordo per le “foibe” e tutti si guardarono bene dall’accomunare alle vittime italiane quelle slovene e croate dei massacri fascisti.
Oggi il “perché non ricordiamo anche?” viene spesso e volentieri anche da persone di sinistra o da meridionalisti. I crimini contro l'umanità cui costoro alludono sono assolutamente degni di essere dissepolti dall’oblio: la cacciata degli Armeni, con tante orribili stragi, da parte dei Turchi; i massacri perpetrati dagli Italiani nelle guerre coloniali, in Libia o in Etiopia; quelli ancora più lontani dell’esercito piemontese nel Sud d’Italia, per esempio la rappresaglia di Campolandolfo  così simile a quelle dei nazisti o il campo di prigionia a Fenestrelle, ove vennero fatti morire in condizioni terribili a migliaia ufficiali e soldati borbonici, anticipando lo stile dei gulag staliniani.
Io credo che disseppellire queste pagine dimenticate sia un dovere di chi le conosce 364 giorni all’anno, mentre penso che sia sbagliato tirarle fuori solo il 27 gennaio per negare l’assoluta unicità del tentativo nazista di genocidio nei confronti di ebrei e zingari.
Non si può fare: non è giusto e non è onesto, neanche quando Israele, uno stato canaglia, violatore sistematico dei diritti umani, cerca nella Shoah la giustificazione di atti indifendibili. 

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