20.1.12

Il testamento di Cossiga

Nell’autunno del 2008 vi furono a Roma e in altre città scontri duri tra polizia e i manifestanti contro i tagli nella scuola e la reintroduzione del maestro unico. L'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga commentò gli avvenimenti in un’intervista, una delle ultime rilasciate. Ecco le sue risposte.
''Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell'Interno. In primo luogo lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito...".

''Lasciar fare gli universitari. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città''.

''Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri''.

''Nel senso che le forze dell'ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale".

"Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in liberta', ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano''.

''Soprattutto i docenti. Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì."

Da un'intervista al "Quotidiano Nazionale", 22 ottobre 2008

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