7.1.12

Il governo dei tecnici. Chi ha mai visto uno squalo ridere? (Lalla Falilulela)

Dal blog di Lalla falilulela (http://www.falilulela.blogspot.com/ ), pseudonimo della mia amica Laura Omero, recupero questo pezzo di venerdì 30 dicembre 2011 sul governo dei tecnici, sulle loro facce, il loro eloquio, il loro sorriso: mostra una capacità di leggere dentro le apparenze che solo nelle donne (in certe donne) ritrovo. (S.L.L.)

Chi ha mai visto uno squalo ridere?
Uno più educato dell'altro questi ministri, eloquio misurato, appena sottolineato da sorrisi accennati che i denti non li lasciano nemmeno intravedere... Del resto, chi ha mai visto uno squalo ridere? E' abissale la differenza rispetto ai politici che li hanno preceduti. Salta all'occhio: eppure, invece di rassicurarmi, m'inquieta.
Alla politica, da parecchio tempo, non avevano accesso, frutto di una selezione rigorosa, i migliori. Avidi, corrotti, arroganti, decisi ad acciuffare anche un solo pizzico di potere ma a tenerselo ben stretto tra le dita, i politici di oggi sono stati i protagonisti di una commedia, evolutasi in spettacolo di varietà d'infimo ordine, culminato, infine,  in tragedia. Poi è calato il sipario, sotto un mare di fischi e - miracolo dei miracoli - cosa è apparso? Un'armonia misurata  e perfetta di canto, mimo e danza, tipo Kabuki per intenderci, ossia raffinato teatro giapponese.
A differenza dei politici, gli attuali tecnici, sono frutto di una selezione basata su criteri diversi: sono gli uomini (e le ben poche donne) che hanno vinto facendo vincere. Sono stati i "consiglieri", quelli che hanno guidato le grandi istituzioni internazionali, partecipato ai summit più esclusivi, insegnato nelle università più prestigiose... Sono fatti di un'altra pasta, avvezzi a convivere con il potere, a condividerlo, facendone parte, ma con discrezione. Senza inopportuni schiamazzi.
Sono preparati, professionali e... sinceri. Non raccontano balle. Perché dovrebbero farlo? Non devono fare i conti con i sondaggi, né risultare "simpatici", e men che meno rassicurare. Sono stati chiamati a risolvere problemi. Pratici. A salvare l'Italia. Concetto vago... Quale Italia? Quella dei ricchi, quella mafiosa, quella operaia? O quella dei giovani? Dei vecchi, delle donne, dei malati?
Per me - e tanti/e come me - l'Imu (leggi nuova Ici), ad esempo, non è solo una nuova imposta: è anche un furto legalizzato, una patrimoniale iniqua che colpisce chi ha pagato le tasse (non eludendo e non invadendo).
E', insomma, anche una faccenda morale e, oserei dire, passionale... Che non è gazzarra leghista, pagliacciata berlusconiana e "buonismo" della sinistra.
E' un'altra cosa: è la Politica!
Quella di Pertini, Berlinguer, Nenni, De Gasperi...
Che tristezza e che... nostalgia.

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