24.9.11

La paura del futuro (di Paolo Villaggio)

Il brano è tratto dalla rubrica "Il benpensante" su "il manifesto" del 26 agosto 2011.(S.L.L.)
Fino a pochi anni fa il bar sotto casa era un covo di benpensanti, argomenti: “Meglio il Milan o l’Inter?” “Dove si mangia bene e si spende poco” e argomento che infiammava le serate “Meglio il culo di Letizia o quello di Giulia”. La parte finale di tutte le serate era allegra e divertente, perché il “culismo” è una malattia endemica. Ma all’una ci si salutava male, ridendo, ma in fondo quasi felici. Ho cambiato quartiere, ho cambiato caffè, un posto elegante, nel senso che costa il doppio del mio vecchio bar, ma qui non parla mai nessuno. Affamato di conversazioni sul tempo e sui culi, son tornato al bar covo di allegri benpensanti. Arrivo all’improvviso, mi accolgono come Scipione l’Africano dopo la vittoria di Zama. Poi silenzio: non parla più nessuno. Io: “Ma che succede? Vi sento spenti?”
Interviene il barman in persona: “Dotto’ questi non parlano perché non capiscono esattamente quello che dicono quelli della casta politica, hanno paura, sono anziani e hanno paura del futuro”.

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