28.6.11

Castagne a Campo dei Fiori (di P.P.Pasolini). Che cos'è il frigone?

Instambul, Ragazzo che vende castagne
Le castagne venivano da Campo dei Fiori e i crisantemi da Primavalle. L’aria era pura ed essi la penetravano coi loro profumi come lame, sotto la scalinata della chiesa, grigia, ruggine, e bianca nel vertice, dove la sfiora il sole. Ma com’era lontana Chieti!
Qui dimenticato, col frigone tra le ginocchia allargate, seduto su una scannellatura della vecchia pietra della chiesa, il viso color oliva o legno sulle braci senza luce, il ragazzino pensava nel suo dialetto alla piccola città distesa al sole tra i fianchi delle montagne. Poi si alzava in piedi per accomodare i soldi dentro la saccoccia, si vedeva che era già alto, per quel suo faccino da burinello, colorito e scialbo come un frutto, fragola o mela; e i vestiti gli andavano corti, coi calzoni poco più su delle caviglie o poco più giù dei ginocchi, e la giacca che lasciava scoperti i buchetti dei calzoni di dietro, con le maniche arcuate ai gomiti e così corte che ne restava nudo un palmo di polso, sopra la lunga mano arrossata. Si chinava sul frigone, alzando la padella con le castagne e rimestando le braci che la gran luce del sabato impallidiva, stingeva e umiliava.
Da Chieti, raccolta nel sole, giù al Campo dei Fiori mattutino, quanto odore di castagne: non ricordava forse, il piccolo venditore, in tutto più di una decina di autunni, ma era così fuso nel loro odore – di castagne e di fuoco – che non se ne distingueva. Dove rimaneva il ragazzo e dove cominciava l’odore dei suoi frutti? Erano uno dentro l’altro, solidi e vivi, una sola creatura.

Postilla
Pier Paolo Pasolini negli anni 50 e nei primi anni scrisse per quotidiani e riviste raccontini, elzeviri e brevi articoli dedicati alla città di Roma dove si era trasferito e che imparava ad amare. Furono poi raccolti nel volume Storie della città di Dio a cura di Walter Siti (Einaudi, 1995).
Alcune di quelle scritture hanno come protagonisti dei ragazzi e intendono esprimerne l’innocenza cercando di indovinare i loro pensieri. Hanno spesso l’andamento della prosa d’arte.
Così ad esempio Castagne e crisantemi, di cui ho ripreso il delicato incipit. L’immagine qui postata, di un piccolo venditore di castagne, è di Davide Cherubini e ripresa dal suo sito ( http://davidecherubini.com/ ). La foto è stata scattata ad Istanbul e in apparenza ha pochi rapporti con il testo di Pasolini. Ma a me ha suscitato una domanda: chissà da quale piccola città distesa al sole proviene il ragazzo che vende castagne nell’antica capitale che chiamarono Nuova Roma e fu anch’essa una città di Dio.
M’è rimasto un altro dubbio. Che cos’è il “frigone”? l’oggetto misterioso che il piccolo venditore di castagne di Pasolini tiene fra le ginocchia? Nei vocabolari di cui dispongo non ho trovato il lemma e che si tratti di un “grande frigo” non mi pare probabile. Aspetto dalla rete qualche risposta. Grazie. (S.L.L.)

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