11.4.11

13 luglio 1942. Discorso di Charles De Gaulle da Radio Londra.

Il 13 luglio 1942 da Radio Londra Charles De Gaulle, alla vigilia della festa nazionale, quel 14 luglio che rammenta la presa della Bastiglia, lanciava ai Francesi il messaggio che segue. L’oratoria è quella secca e incisiva del “Generale”, fedele ai dettami retorici sullo stile sublime, quello che ha il compito di movere, cioè di commuovere e trascinare l’uditorio.
Sono vissuto nella più profonda diffidenza verso le sfilate e le bandiere, verso parole come “patria”, tutte espressione della destra che combattevo. Non rinnego niente; ma quando confronto discorsi come questo, bellissimo, di De Gaulle con le parole di un Sarkozy o di un Berlusconi, arroganti e sguaiati, provo nostalgia per quella destra.
Ho tratto questo “post” dai Discours aux français, Tome II,1 janvier 1942 – 31 décembre 1943, edito dall’Office Français d’Edition e finito di stampare a Parigi il 27 febbraio 1945, a guerra non ancora finita. La traduzione è mia. (S.L.L.)  
Nel pezzo di Francia che si chiama “non occupata”, domani le bandiere tricolore paveseranno tutte le case.
In ciascuna città e in ciascun villaggio, i Francesi e le Francesi sfileranno verso il luogo stabilito.
Dovunque la Marsigliese sarà cantata d’un solo animo, a piena gola, con le lacrime agli occhi.
Che vorranno dire queste bandiere, queste sfilate, queste Marsigliese?
Vorranno dire, diranno, anzitutto, che la Francia vive, che l’Oceano dei suoi dolori non l’ha sommersa, che essa vive in Francia, malgrado l’invasione e malgrado la tirannia.
Bandiere, sfilate, Marsigliese diranno anche che la Patria ha una memoria, che essa non dimentica la gloria, né le ferite, né gli insulti, che essa pensa ai suoi figli che muoiono per lei su tutti i campi di battaglia del mondo o sotto i plotoni d’esecuzione.
Agosto 44. Un membro della Seconda Divisione Blindata francese,
le prime truppe alleate ad entrare in Parigi,  fa attraversare l'Arco
di trionfo a dei prigionieri tedeschi. La bandiera tricolore sventola
di nuovo sulla capitale francese.
Esse diranno infine – queste bandiere, queste sfilate, queste Marsigliese – che la Francia si prepara, che essa si raduna in segreto per il giorno terribile in cui, il Tedesco piegato, gli Alleati presenti, i traditori spazzati via, la nazione, tutta intera finalmente, caccerà e punirà il nemico.
Le bandiere! Sono la fierezza. Le sfilate! Sono la speranza. La Marsigliese! E’ il furore. Ci serve e ci resta: fierezza, speranza, furore.
Lo si vedrà bene domani!

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