7.3.11

Garibaldi a tavola.

Franca Torsellini, gastronoma livornese, ha recuperato da Clelia Gonnella, amica di Clelia Garibaldi ed erede di una sua casa livornese, all’Ardenza, le ricette di casa Garibaldi, che in una parte piccola, ma significativa, risalgono all’Eroe. Ne ha ricavato un libretto uscito nel 2002 per l’editore Belforte, Garibaldi a Tavola – dal Quaderno di ricette di Casa Garibaldi. Ne riproduco qui la prefazione. (S.L.L.)
Clelia Gonella ha vissuto per lunghi anni con Clelia Garibaldi sia a Caprera, che  a Livorno nella Villa “Francesca” che la signora possedeva ad Ardenza e che alla sua morte le ha lasciato in eredità.
Durante la sua vita la Signora Gonella ha avuto modo di sperimentare tutte le ricette di famiglia, sia quelle più antiche di Garibaldi, sia quelle che la figlia usava tutti i giorni. Ricette di Caprera, ricette della costa ligure da cui provenivano i genitori di Garibaldi, ricette nizzarde e ricette di amici che andavano a trovarli.
Parlare proprio di ricette di cucina di Garibaldi sarebbe un po’ fuori luogo, come risulta dal libro Mio Padre di Clelia, perché a quei tempi usavano soltanto i prodotti dell’isola e del suo mare. Comunque i piatti preferiti da Garibaldi erano lo stoccafisso, la bouillabaisse, il minestrone alla genovese con il pesto e la pissaladiere, specialità nizzarda e, quando raramente c’erano un po’ di soldi, un pezzo di carne magra arrostita sulla brace che Garibaldi chiamava “ciurasco” perché gli ricordava i tempi dell’America.
Questa carne veniva messa sulla brace e quando era ben arrostita Garibaldi stesso la toglieva dal fuoco e con un coltellino molto tagliente levava la prima fetta arrostita, poi ributtava la carne sulla brace, tagliava la seconda e così via fino ad esaurimento del pezzo e forse della brace.
La prima volta che sono andata a Villa Francesca per incarico dell’Accademia Italiana della Cucina, per intervistare la Signora Gonella sono stata accolta con grande emozione dall’inno di Garibaldi cantato da Caruso. Incaricata ora di riunire le ricette e di ordinarle ho pensato che la cosa migliore fosse riunirle a gruppi. Mi è sembrato anche interessante riportare alcune pagine sparse prese dal libro Mio Padre di Clelia Garibaldi e così con l’autorizzazione di Clelia Gonella ho fatto”.

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