2.1.11

La Rivoluzione (di Edmondo De Amicis)

Al socialismo Edmondo  De Amicis si convertì nel 1890. E già l’anno dopo cominciò il romanzo ispirato alla nuova fede, il Primo maggio, che nelle intenzioni avrebbe travolto la gloria di Cuore e tinto di rosso l'immagine dello scrittore. Due anni dopo, insoddisfatto del suo lavoro, decise che non avrebbe mai pubblicato il romanzo.
Nel 1970, morta dopo il figlio Ugo la nuora di De Amicis, tutto ciò che rimaneva di lui, mobilio, libri e carte, passò al Comune di Imperia, nel cui territorio era nato (a Oneglia, prima che si unificasse con Porto San Maurizio). Tra i manoscritti fu soprattutto il romanzo “socialista” ad attirare l’attenzione. Ne ebbe visione nel 1977 il giornalista e scrittore Gian Franco Venè che ne ricavò un articolo per “L’Europeo”: conservo il ritaglio da cui si può desumere l’annata, ma non sono in grado di indicare numero e data precisa. E’ da quell’articolo che ho tratto queste informazioni e il frammento che segue sulla rivoluzione. (S.L.L.)
Scoppierà in occasione d’uno sciopero universale, sinfono e sincrono, di tutti i lavoratori d’Europa? O in conseguenza d’una grande guerra? O per effetto d’un enorme cataclisma finanziario verso il quale corrono tutti gli stati europei con i loro cento miliardi di debiti? Chi può saperlo? Ma scoppierà senza ombra di dubbio.   

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