1.1.11

2011. Le schiave del sesso ancora più schiave.

I giochi politici culminati con il trionfo parlamentare del Cavaliere ed altri, certamente più gravi, problemi del paese hanno allontanato l’attenzione da un provvedimento che, pure, nei giorni in cui fu preso, venne esaltato dalle tv berlusconizzate come esempio di buon governo e di affettuosa sollecitudine. Si tratta delle misure sulla prostituzione di strada che nei primi giorni di novembre, in pieno caso Ruby, il Consiglio dei ministri, su proposta di Maroni, inseriva nel decreto legge sulla sicurezza.
Le opposizioni politiche si lasciarono allora andare a una facile ironia sulla estrema tolleranza che il governo riservava alle strapagate escort reclutate per le residenze di Re Silvio (ovviamente a sua insaputa) o di altre lussuose ville. Case di tolleranza, per l’appunto.
Il dispositivo del provvedimento è semplice: se delle donne non italiane, ma regolarmente soggiornanti in Italia, verranno sorprese ad attirare e attendere clienti in strada, per loro scatterà una punizione severa, il foglio di via.
Flavia Amabile, de “La Stampa”, ha notato che, grazie a questo provvedimento, le prostitute nazionali divengono una categoria protetta. La stessa cronista, l’8 novembre scorso, ha provato a sondare l’ambiente sulla Salaria. Le ragazze dell’Est europeo che ha sentito, fingendosi una disgraziata, le hanno detto che praticamente non cambierà nulla. Ne sono convinto anch’io.
In verità le misure contro la prostituzione stradale nascevano come risposta propagandistica all'ennesimo scandaletto berlusconico. La vicenda di Ruby di per sè non creava troppi guasti tra i fans del ducetto di Arcore. In larga maggioranza essi pensano che è lui padrone e il capo e fa quel che gli pare con le ragazze e con la polizia. Ma la storia indirettamente rammentava a tanti elettori di periferia, più vecchi che giovani, il fastidio (spesso immaginario) di certe presenze. L’inserimento nel decreto della minaccia di espulsione serviva a dare a costoro l’impressione che il governo stesse facendo qualcosa per mettere fine allo sconcio spettacolo che offende suore e bambini. Insomma lo scopo propagandistico della trovata di Maroni risultava analogo a quello delle “gride” contro i bravi che il Manzoni cita nel suo celebre romanzo, la cui efficacia era praticamente nulla nonostante la gravità delle sanzioni minacciate.
E tuttavia queste moderne gride qualche effetto lo hanno avuto e lo avranno ancor più nell’anno a venire. Uno lo denuncia la Amabile. Le “ragazze” saranno più di prima nelle mani dei “protettori”. Di un'altra conseguenza nessuno però dice: una parte di esse sarà ancora più ricattabile da quegli sbirri corrotti (ce ne sono anche in Italia) che, di quando in quando, senza alcun rischio di denuncia, potranno con meno problemi svuotarne le borsette e obbligarle al pompino o ad altre prestazioni.

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