13.10.10

Ho visto. "L'urlo" di Paolo Rossi (1992).

Ho visto le menti migliori della mia generazione distrutte da un piatto di pesce persico in un una pizzeria di via Palmenova.

Ho visto i teorici della coppia aperta devastati dagli spifferi

Ho visto… ho visto coppie copulare ferocemente in oscuri pied-à-terre, talmente al buio che copulando al buio cascavan dal letto, continuando a copulare al buio sul pavimento, nell’atrio, in corridoio, giù per le scale al buio, finché arrivavano in piazza sotto un lampione e alla luce si guardavano in faccia: non si erano mai visti prima!
Avevano sbagliato pied-à-terre. Era troppo buio.
Non avevano mai copulato così bene!

Ho visto Beppe Marzullo.
Io ho visto alla televisione Beppe Marzullo chiedere a centinaia di invitati: "Che cos'e' per lei la notte?" e ognuno di questi cento dare una risposta diversa.
Ma se ad ognuno di questi cento noi avessimo chiesto: "Che cos'e' per lei Marzullo?" avrebbero dato tutti l'identica risposta: "Un coglione!".

Ho visto … ho visto e ho sentito Maradona parlare in tv e subito dopo ho sentito paralare Cossiga: E mi sono chiesto: ma chi è dei due qui che tira la coca?

Ho visto durante la guerra del Golfo parlare i generali e mi sono chiesto: “Ma dove li trovano così imbecilli? Così idioti dove li trovano?”.
Poi ho sentito parlare un colonnello e ho capito tutto: i generali li trovano tra i colonnelli!

Ho visto uomini politici invasati dalle proiezioni elettorali, dai termini Doxa, dalle statistiche, che non puoi più neanche dirgli: “Ma come sei diventato stronzo”, che ti rispondono: “Sì, rispetto
all’80, ma rispetto all’85 molto meno”…

Ho visto fabbriche scambiarsi padroni, operai, azioni, ma non ho mai visto operai che dicevano: “Ci scambiamo la fabbrica!”.

Ho visto Berlusconi così convinto che coi soldi si può tutto che quando va a pescare usa come esca l’American Express.

Ho visto delle donne contemporaneamente innamorate di molti uomini, poi venire da me e dire: “Basta, sono stanca di farvi soffrire tutti. Scelgo te!”. “Cazzo, solo a me mi devi far soffrire!”.

Ho visto decine di Talkshow in televisione e mi sono sempre chiesto: “Ma il dialogo di due deficienti è uguale al monologo di quattro semideficienti?”.

Ho visto per anni e anni uomini sudare e raddoppiare gli sforzi per raggiungere obiettivi che nel frattempo si erano dimenticati.

Ho visto dei modelli di Armani che sembravano dei giovani nazisti. Poi mi sono avvicinato e ho capito: non erano affatto giovani.

Ho visto Ligresti che sta ancora dentro, in galera. E questo mi sembra crudele, disumano… Soprattutto nei confronti del tossico che divide la cella con lui. Che stava uscendo dal tunnel e ha trovato un muro di mattoni.

Grazie alla televisione ho visto poveri e infelici ribaltare completamente la propria vita. Adesso sono infelici e poveri.


Postilla
L’idea di recuperare questo pezzo di Paolo Rossi m’è venuta leggendo su “micropolis on line” la recensione di Rosario Russo del film L’urlo di Epenstein, che cercherò di vedere non appena i malanni della vista me lo consentiranno ( http://www.micropolis-segnocritico.it/mensile/?p=1751 ). Il film è una rievocazione della forza umana e politica  dirompente dell’omonimo poema di Allen Ginsberg, questo monologo di Paolo Rossi ne è una parodia. E’ del 1992 e l’ho ripreso dal volumetto di Baldini e Castoldi Si fa presto a dire pirla di quello stesso anno, l’anno di Mani Pulite. Ho saltato alcuni passaggi troppo legati al tempo e, credo, oggi incomprensibili senza annotazioni. Ho lasciato il riferimento a Li Gresti oggi nuovamente in grande spolvero per l’Expò milanese ed anche quello a Berlusconi che andrebbe aggiornato: i pesci allora abboccarono in gran numero, ora per adescare usa deputature, presidenze, incarichi ministeriali ecc., insomma denaro pubblico. E fa sempre una gran pesca.

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