23.9.10

Vacche sacre e Kamasutra (di Satya Sagar)

Il brano che segue, esempio di scoppiettante e amara ironia, è di Satya Sagar, un importante giornalista indiano (del "Time of India"). E' tratto da un articolo pubblicato su "Znet" del 2 dicembre 2003 e tradotto sul numero 1 di "Carta" del 2004 con il titolo Vacche sacre e kamasutra. (S.L.L.)

India = Vacche sacre +Kamasutra. Ancora oggi per molte persone in Occidente questa è l’equazione che definisce questo grande, antico e popoloso paese dell’Asia meridionale.

Durante un viaggio in America Latina, ho scoperto che anche lì il cittadino medio, a proposito della mia parte di mondo, arriva allo stesso livello di ignoranza. Una delusione: mi aspettavo che la gente del mondo in via di sviluppo, posta di fronte a problemi assai simili, tutta al livello più basso nella gerarchia globale, avesse un po’ più di interesse e conoscenza reciproca. E invece in ogni angolo di strada di questa graziosa cittadina sudamericana, dove sono stato, mi chiedevano: “Perché in India non si mangiano mucche? E’ vero che molti Indiani sono esperti in ogni dettaglio del Kamasutra?”

Interrogato in spagnolo e rispondendo in inglese le mie risposte hanno richiesto molto tempo.

Ecco comunque le mie risposte alle domande sulle mucche.

1) Molti Indiani sono così poveri che non possono neanche mangiare l’erba, figuratevi una vacca intera.

2) È solo una piccola minoranza della casta superiore hindu che in India non mangia le vacche per ragioni culturali e religiose - e non farlo è un suo diritto. Tuttavia, queste persone controllano le leve del potere e vogliono che le loro credenze siano imposte al resto del paese, così hanno adottato politiche che impediscono a tutti gli altri di accedere a una di carne di manzo decente.

3) Il resto dell’India, composto di una gran varietà di caste, comunità e gruppi religiosi, sarebbe ben contenta di mangiare carne di vacca, se fosse disponibile, cotta in maniera appropriata con le spezie giuste e non importata dalla Gran Bretagna (molti indiani sono poveri, ma non sono stupidi).

Ed ecco quelle sul Kamasutra.

Anche se gli Indiani leggessero ogni giorno questo antico manuale di sesso, cosa diavolo se ne farebbero di tutta questa informazione extra? I costumi e le pratiche sessuali (o la loro assenza) di molti Indiani (e sud asiatici in generale) sono stati storicamente formati dai tre gruppi più patriarcali e sessualmente superconservatori, che il genere umano abbia conosciuto: i pretenziosamente ascetici Bramini, gli elitari Mogul e gli Inglesi vittoriani con il culo stretto nel tight. E questa combinazione culturale – lasciatemelo dire - è sufficiente per far evaporare all’istante ogni idea d’amore.

Ma a un certo punto mi sono stancato di spiegare i fatti e ho provato a evitare le temute domande sul tema “Vacca e Kamasutra”. Un risposta semplicistica che ho tirato fuori era: “Le vacche indiane corrono tanto veloce che è difficilissimo prenderle”. E ad un’amica argentina che insisteva sull’argomento della vacca ho detto: “In India le mucche vivono sottacqua e sono difficili da pescare”. E mi ha quasi creduto, visto che ho presto scoperto (con mio totale orrore) che su questo continente ci sono molti, che hanno una nozione talmente esotica dell’India e dell’Asia, che avrebbero prestato fede a ogni frottola che avessi raccontato. Anche a una stupidaggine del genere “le vacche indiane vivono sottacqua”!

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