12.6.10

Auto blu.


Su “La Stampa” del 28 maggio 2010 nella rubrica lettere al direttore la lettrice M. Luisa Boffelli lancia una proposta che, a suo dire, “farebbe felici tutte le persone intelligenti”. 
Eccola: “Esistono in Italia 626.759 macchine blu! Lasciandone alla “casta” 56.759 (più o meno come negli Usa,in Germania, in Francia, ecc.) ne resterebbero 570.000 che potrebbero essere messe in vendita in pochissimo tempo a 5.000,00 euro l'una. Si incasserebbero 2.850.000.000,00 (duemiliardiottocentocinquantamilioni di euro). Con una piccola aggiunta ecco risolto il problema. Oltretutto otterremmo il non indifferente risultato di non far più ridere il mondo alle nostre spalle”.
Nella lettera e nella proposta c’è qualcosa che non funziona.
Primo. Non “tutte le persone intelligenti” sarebbero felici. L’aurea legge di Carlo Maria Cipolla, secondo cui la percentuale dei cretini è una costante in qualsiasi contesto nazionale, sociale, o lavorativo, può estendersi tranquillamente anche agli intelligenti. Perciò anche nella cosiddetta “casta” intelligenti se ne trovano e dubito che sarebbero tutti contenti di rinunciare al privilegio.
Secondo. Nella proposta c’è un calcolo che non funziona. Mezzo milione di auto blu, messe tutte insieme in vendita, non avrebbero mercato, non si venderebbero neanche regalate, perché il loro mantenimento costa. Bisognerebbe metterle in vendita in stock di ventimila l’anno. In quel numero si troverebbero rivenditori di auto usate che al prezzo indicato dalla signora potrebbero acquistarle. Sono “solo” duecento milioni di euro, più i risparmi di carburante e tasse varie.
Non sono risolutivi, ma, quando scadrà (fra poco), consentirebbero per alcuni anni il rinnovo per un anno a ventimila disoccupati della cassa integrazione. 10.000 per 20.000 fa appunto 200.000.000.
Due parole di commento alla risposta del direttore Mario Calabresi, un capolavoro di benaltrismo. Non si pronuncia nel merito, dice che da quando è stata varata la manovra “fioccano proposte e idee di ogni tipo” e che in genere mancano di visione, di “vista lunga”. Un ragionare così è tanto di buon senso da risultare opportunistico. Non occorre alcuna vista lunga per togliere macchina e autista a qualche decina di migliaia di piccoli parassiti. La visione verrà dopo: consisterà nell'osservarli andare in bus o taxi, oppure fare il pieno di benzina a proprie spese. E sarà una visione gradevole.

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